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Articolo a cura di dott.ssa Alessandra Sciascia, Master Anticorruzione Tor Vergata

Coerenza tra livelli di rischi simili

Nell’ articolo precedente, abbiamo evidenziato quanto sia necessario trattare in modo differenziato le diverse tipologie di soci ma è pur vero che le procedure di Due Diligence attuate dall’organizzazione in merito ai propri soci in affari dovrebbero essere coerenti tra livelli di rischi di corruzione simili: è probabile che i soci in affari ad alto rischio di corruzione in luoghi o mercati in cui c’è un alto rischio di corruzione richiedano un livello di Due Diligence significativamente più elevato rispetto a soci a basso rischio di corruzione in luoghi o mercati con un basso rischio di corruzione.

Modalità esecutive

La Due Diligence effettuata dall’organizzazione sui propri soci in affari può includere, per esempio:

  1. la compilazione di un questionario inviato al socio in affari;
  2. una ricerca in Internet sul socio in affari e sui propri azionisti e alta dirigenza per scoprire informazioni legate a qualsiasi atto di corruzione;
  3. la ricerca in fonti governative, giudiziarie e internazionali adeguate di informazioni in materia;
  4. controlli in liste pubbliche di esclusione di organizzazioni che hanno limitazioni o divieti a partecipare ad appalti di enti pubblici o governativi stilati da governi nazionali o locali o da istituzioni multilaterali, come la Banca Mondiale;
  5. richieste ad altre parti pertinenti relativamente alla reputazione etica del socio in affari;
  6. la nomina di altre persone od organizzazioni con esperienza in materia a supporto del processo di Due Diligence;

Infine, si possono porre al socio in affari domande ulteriori sulla base dei risultati preliminari della Due Diligence (per esempio, chiedere chiarimenti circa informazioni sfavorevoli).

Conclusioni

La Due Diligence non è uno strumento perfetto. L’assenza di informazioni negative non significa necessariamente che il socio in affari non ponga un rischio di corruzione. Le informazioni negative non significano necessariamente che il socio in affari ponga un rischio di corruzione.

Tuttavia, i risultati devono essere valutati attentamente e l’organizzazione deve fornire un giudizio razionale sulla base dei fatti che ha a disposizione. L’intento complessivo è che l’organizzazione faccia richieste ragionevoli e appropriate sul socio in affari, considerando le attività che il socio in affari svolgerebbe e il rischio di corruzione intrinseco a tali attività, in modo da costruire un giudizio ragionevole sul livello di rischio di corruzione a cui è sottoposta l’organizzazione qualora lavori con il socio in affari.