Articolo a cura di Dott.ssa Alessandra Sciascia, Master Anticorruzione Tor Vergata
“Non si può immaginare che il controllore sia gerarchicamente subordinato al controllato, invece che indipendente dallo stesso” così si esprimeva Giovanni Busia, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, in relazione ai preoccupanti “passi indietro” sulla credibilità del nostro sistema anticorruzione – “proprio in un momento in cui massima dovrebbe essere l’attenzione verso la gestione trasparente delle risorse, anche per il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata e delle mafie” – evidenziando il rischio che le competenze in materia fossero trasferite dall’Autorità agli uffici del Ministero della Pubblica Amministrazione.
A fronte dell’allarme lanciato dall’Authority, la bozza del provvedimento sul reclutamento nella PA, – che da un lato prevedeva che ogni ente pubblico inserisse nel suo Piano integrato di attività anche “gli strumenti per raggiungere gli obiettivi in materia di anticorruzione”, dall’altro potenziava ai fini del controllo e audit anticorruzione solo la Ragioneria generale dello Stato – è stata modificata.
L’articolo 6 del testo definitivo del D. Lgs. n. 80/2021
sulle assunzioni nella Pubblica Amministrazione (pubblicato in G.U. il 09/06/2021) adesso prevede un esplicito richiamo alla legge “Severino” del 2012, facendo così salva l’indipendenza dell’Autorità: il Piano integrato di attività e organizzazione va adottato “nel rispetto delle vigenti discipline di settore” e “in particolare” della Legge Anticorruzione del 2012.
Questo passo, però, per i vertici dell’Authority non è sufficiente.
Dopo le dichiarazioni di principio, si auspica, infatti, un concreto potenziamento in termini di risorse umane, viste le nuove competenze affidate, dal Decreto Semplificazioni e Governance del PNRR, all’Autorità, come la gestione della banca dati degli operatori economici che sarà accorpata alla Banca dati dei contratti pubblici accompagnata dall’istituzione del fascicolo virtuale dell’operatore economico, che raccoglierà tutti i dati necessari per partecipare alle gare d’appalto.
Nell’ottica di incrementare i presidi di legalità, si confida, pertanto, nell’arrivo di emendamenti ad hoc durante il passaggio parlamentare del decreto per assicurare un rafforzamento del personale da dedicare ai nuovi compiti.