Criptovalute e le organizzazioni criminali
Una potente organizzazione criminale aveva preso il controllo di un istituto di credito in Ungheria per investire in criptovalute e riciclare i soldi della droga. Questo è un esempio dell’uso sempre più diffuso delle criptovalute da parte di organizzazioni criminali per nascondere le loro attività illecite e fare transazioni finanziarie al di fuori dei circuiti ufficiali.
È importante ricordare che l’uso delle criptovalute non è in sé illegale, ma il modo in cui vengono utilizzate può essere motivo di preoccupazione se vengono usate per scopi illeciti come il riciclaggio di denaro.
È fondamentale che le autorità di tutto il mondo lavorino insieme per prevenire l’uso delle criptovalute per scopi criminali e per identificare e perseguire coloro che le utilizzano in modo illecito. Ciò include la regolamentazione delle criptovalute e la creazione di strumenti per monitorare e tracciare le transazioni in modo da individuare eventuali attività sospette.
Inoltre, la lotta contro il crimine organizzato richiede anche la cooperazione tra le forze dell’ordine e le autorità di diversi paesi, al fine di coordinare le indagini e scambiare informazioni in modo efficace. Solo attraverso un’azione coordinata e determinata a livello internazionale possiamo combattere efficacemente la criminalità organizzata e proteggere i cittadini dai suoi effetti nefasti.
L’inchiesta
L’inchiesta riguarda l’accusa nei confronti di Barone, un uomo che avrebbe costruito un impero milionario per conto della cosca della ‘Ndrangheta di Pasquale Bonavota, attualmente il nuovo “nemico pubblico numero uno” della giustizia italiana dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro. La cosca avrebbe preso il controllo di un istituto di credito in Ungheria per investire in criptovalute i soldi sporchi provenienti dalla droga dell’Aspromonte.
Secondo il giornalista d’inchiesta Simone di Meo per il settimanale Panorama, Barone sarebbe in grado di neutralizzare qualsiasi tipo di indagine patrimoniale utilizzando un sistema che fa sparire il denaro in un universo parallelo al quale gli investigatori non hanno accesso. Le informative lo descrivono come un prestigiatore in grado di far sparire il denaro in un reticolato di società che dominavano il mercato europeo e mondiale. Barone non si nascondeva; a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia, si faceva vedere alla guida di una costosissima Bentley. Trascorreva a Cortine le vacanze natalizie con amici e familiari e a febbraio del 2022 sedeva in prima fila al Teatro Ariston di Sanremo per assistere al Festival.
Barone è stato riconosciuto come la figura chiave di decine di società direttamente o indirettamente a lui riconducibili, tra cui la britannica Degrees UK Limited e le ungheresi Demetra kft, Luxury re kft, Mensi construction kft, Ares properties kft e La Veritas Menedzement kft. Quest’ultima è stata utilizzata per truffare tre milioni di euro a un gruppo di sceicchi dell’Oman, ma Barone e la sua banda non hanno dovuto rispondere di questo reato a causa della mancanza della querela della parte offesa e della difficoltà di collaborazione con il paese dell’Oman.